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la Compagnia Lirica Mondo d'Arte è composta dalla collaborazione stabile o occasionale di artisti professionisti che hanno posizioni Enpals e contributive personali.
Il nome ed i loghi della Compagnia Mondo d'Arte sono di proprietà di Davide Olivoni (© 2006)

>> CONTATTI
>> album fotografico
>> audizioni
>> direzione artistica di D. Olivoni

Per la stagione 2024 la Compagnia Lirica Mondo d'Arte si prende una pausa nell'attività di allestimento in proprio di opere liriche.

Resta comunque disponibile la collaborazione con altre compagnie liriche, ma soltanto come collaborazione all'allestimento e, sopratutto, per la parte della REGIA (nella persona del dott. Davide Olivoni, direttore artistico della Compagnia, ed autore degli adattamenti proposti. Ha curato la regia di molti allestimenti de La bohème di G. Puccini, de La traviata di G. Verdi, dell'Elisir d'amore di G. Donizetti, anche di Pagliacci di R. Leoncavallo)

e, per la regia e per la fornitura delle parti restano le nostre proposte:

il collaudatissimo allestimento de LA BOHÈME (di Giacomo Puccini),
in forma totalmente scenica ed adattata ai i quattro personaggi principali (Mimì, Rodolfo, Marcello e Musetta).

il moderno allestimento de LA TRAVIATA (di Giuseppe Verdi)
in forma totalmente scenica ed adattata ai personaggi principali

il simpatico adattamento dell' ELISIR D'AMORE (di Gaetano Donizetti)
in forma totalmente scenica con una importante riduzione numerica del coro

il coinvolgente adattamento dei PAGLIACCI (di Ruggero Leoncavallo)
in forma totalmente scenica con una importante riduzione numerica del coro

AUDIZIONI

si propone anche l'opera opera contemporanea:

LA STATUA
ovvero Le donne di Pigmalione (D. Olivoni)

NOTE SUGLI ALLESTIMENTI PROPOSTI:

LA BOHÈME (di Giacomo Puccini): è l'esclusivo allestimento a cura di Davide Olivoni, che la Compagnia Lirica Mondo d'Arte sta portando sulle scene italiane fin dal 2007. Un allestimento economico, con accompagnamento di pianoforte e con scenografia essenzialissima, senza fondali da montare.
Conforme all'originale anche senza il coro, questo esclusivo allestimento della famosissima opera pucciniana vede in scena soltanto i cantanti principali.
L'ambientazione scenica e costumistica è contemporanea, perché l'argomento dell'opera è ancora attualissimo: la povertà degli artisti, e l'indistruttibilità dei loro sogni, sono cose di tutti i giorni...

Le occasioni in cui la Compagnia Lirica ha rappresentato La bohème in questo allestimento sono state molte. Alcune volte con i soli quattro cantanti principali Mimì, Rodolfo, Marcello e Musetta (per mantenere la coerenza scenica, alcune parti dei comprimari vengono riassegnate e cantate dai personaggi in scena), altre volte con Alcindoro ed altri figuranti attoriali. In ogni caso il pubblico ha gradito la rivisitazione, molto teatrale piuttosto che tradizionale, e non sono mai stati un problema né lo spazio né la posizione del luogo scenico. Questa bohème è stata fatta in piazza, in teatro, nei saloni, ed una volta, a causa di un temporale estivo, anche in Chiesa.

LA STATUA ovvero LE DONNE DI PIGMALIONE

LA STATUA è l'opera contemporanea (di D. Olivoni) da cui la Compagnia Lirica da iniziato il suo percorso. È stata rappresentata in prima assoluta (col primo titolo "La statua") l'11 gennaio 2007 nel teatro Ambra di Poggio a Caiano (e poi il 6 febbraio 2011 nel Piccolo Teatro dell'Accademia La Fonte a Piombino, e l'11 febbraio 2011 nel Teatro Serenissimo di Cambiano).
In una ambientazione scenica contemporanea (un solo ambiente, essenzialissimo - lo studio di un artista), l'opera rivede il mito di Pigmalione in una chiave ironica nel primo atto, e tragica nel secondo. Il tema dell'opera, però, non è centrato sulla trasformazione in donna della statua, che avviene chissà come tra il primo ed il secondo atto, bensì sulla gelosia della modella, e sull'atteggiamento antipatico della donna-statua.
In pratica la morale filosofica è che spesso, quando si avverano i sogni, si scopre che non sono mai tanto belli quanto lo erano nei progetti.

Quattro i cantanti in scena: Pigmalione (tenore o baritono), la modella (soprano lirico), un amico (tenore lirico-leggero), e, nel secondo atto, la statua (soprano leggero). L'opera è in due atti, ed ha una durata di circa 2 ore o qualcosa di più. "La statua, ovvero Le donne di Pigmalione" viene proposta con accompagnamento di pianoforte, format che si adatta perfettamente all'impostazione molto più teatrale che melodrammatica dell'opera.

SINOSSI e note dell'Autore: Pigmalione disprezza la propria amante/modella perché non la ritiene perfetta. L'amico gli lancia una sfida: "sei uno scultore, quindi perché non te la fai da te, la statua della donna perfetta?". Pigmalione accetta la sfida e, fidandosi soltanto dei propri istinti, scolpisce una statua della quale si innamora, e che ferisce anche i sentimenti della modella. E qui finisce il primo atto, che è già un'opera conclusa in sé e che potrebbe venir rappresentata tenendo quel finale. Ma all'inizio del secondo atto, la statua, in scena, non c'è più. Anzi, L'amico e Pigmalione brindano perché la statua si è trasformata in donna. Come ciò sia accaduto, a noi poco importa. Se il regista vorrà far intervenire un deux ex machina nell'intervallo, perché no; o scene di adorazione e sacrifici alla dèa dell'amore, perché no. Però non serve. Il tono della scena 7, la prima del secondo atto, è ironico e ciò basta al pubblico della nostra epoca per capire. Quello che immediatamente appare, però, è che l'ideale, una volta trasformatosi in realtà, può non piacere. Questa trasformazione (che i filosofi direbbero "ipostatizzazione") trasporta quella che è una fantasia in un oggetto reale, che perciò perde tutto il fascino che aveva prima. La statua cantante, quindi, non sarà una statua che canta, ma una donna vera, e anche decisamente antipatica. Pigmalione la ripudia. La modella, invece, dopo aver tentato di ucciderla, si toglie la vita. E Pigmalione infine si accorge che la modella, pur nella sua imperfezione, era molto migliore di ciò che credeva essere perfetto, ideale. La morale dell'opera è che i sogni son belli, ma che a volte è meglio che restino tali, perché se si avverassero davvero ne saremmo delusi, e forse ci troveremmo malissimo, peggio di prima. Meglio sopportare le piccole imperfezioni umane, perché infine nessuno è perfetto, neppure il sognatore.

>>> CLICCA QUI PER VEDERE GLI ESEMPI
STAMPATI DELLE PARTI E DELLA PARTITURA

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Foto delle rappresentazioni de LA STATUA
(altre e di dimensioni maggiori sono nell'album fotografico della compagnia)

INDICE DELL'OPERA

ATTO I

p.1. Introduzione
p.3. PRIMO QUADRO
p.3. Scena 1 >> La modella, Pigmalione, L'amico, il Coro (Visto che Pigmalione il modello per la statua della donna perfetta che ha in mente, allora può esserci l'occasione per una sfilata di modelle tra i nn°6-15, anche con pause sceniche alla musica - Pigmalione apprezzerà, ma tra di loro non troverà il modello ideale)
p.21. Scena 2 >> La modella, Pigmalione
p.42. Scena 3 >> L'amico, Pigmalione, il Coro, La modella

p.70. Notturno (transizione tra il primo ed il secondo quadro)

p.72. SECONDO QUADRO
p.72. Scena 4 >> L'amico, il Coro, Pigmalione, La modella
p.101. Scena 5 >> Pigmalione
p.119. Scena 6 >> La modella

ATTO II

p.127. Introduzione
p.128. TERZO QUADRO
p.128. Scena 7 >> Pigmalione, L'amico, il Coro - dall'interno, La modella (È un momento conviviale, con un brindisi, e può nuovamente esserci l'occasione per far sfilare le modelle, o per fare del burlesque, anche introducendo delle pause sceniche alla musica)
p.148. Scena 8 >> La statua, Pigmalione, L'amico, il Coro
p.177. Scena 9 >> La statua, La modella
p.205. Scena 10 >> TUTTI: La statua, La modella, L'amico, il Coro, Pigmalione
p.232. Scena 11 - FINALE - >> Pigmalione, La statua, L'amico, il Coro - a terra, morta, c'è La modella
p.240. FINE

ARCHIVIO FOTOGRAFICO DELLA COMPAGNIA LIRICA MONDO d'ARTE

ARCHIVIO FOTOGRAFICO
DELLA COMPAGNIA LIRICA MONDO d'ARTE